WEEK#1

Sabine Delafon | Danilo Vuolo | Virginia Zanetti

Kafir 



1
Prima di tutto dovete comprendere che in un gruppo tutti sono responsabili gli uni verso gli altri. L'errore di uno solo è considerato come l'errore di tutti. Questa è la legge. E questa legge è ben fondata, perché, come vedrete più tardi, ciò che è acquisito da uno solo, è acquisito da tutti nello stesso istante. "La regola della responsabilità comune deve essere sempre tenuta presente. Essa ha ancora un altro aspetto. I membri di un gruppo non sono soltanto responsabili degli errori degli altri, ma anche delle loro sconfitte. Il successo di uno di essi è il successo di tutti; la sconfitta di uno di essi è la sconfitta di tutti. Un grande errore commesso da uno di essi, come ad esempio la violazione di una regola fondamentale, conduce inevitabilmente alla dissoluzione dell'intero gruppo.” *

In un triangolo si esprimono le regole di un gioco di forze così se due punti sono collegati tra loro, un terzo ne diventa il vertice, la direzione e l’opposizione. Da questa semplice regola tre artisti che non si conoscevano si sono incontrati a Lerici, accomunati da differenti intenti. Ognuno ha influenzato l'altro attraverso la propria storia con la propria sensibilità e volontà, esponendosi ad infinite possibilità di incontro e scontro. Come inizio del dialogo è stato necessario stabilire le regole di un gioco come ad esempio aprire a caso i libri che ognuno di noi stava leggendo per comprendere la necessità d’esserci così come si è, per condividere con l'altro la propria dimensione di straniero nelle terre dell’umano.

do you see you? 
is it a reflection of the word?

2
La parola “ambiente” descrive anche il contesto che ci circonda, comprese le nostre esperienze personali. Nella sua maniera semplice e pure saggia, il grande rabbino kabalista Ashlag ha spiegato che ambiente significa “dintorni”. Comunità. Ambiente. Essi sono un'unica identica cosa. Quindi, il modo in cui noi scegliamo di trattare i nostri dintorni/comunità/ambiente avrà sul tutto il mondo un impatto simile a quello di un terremoto. Questo effetto onda comincia con noi in quanto individui ma agisce poi sull'intera umanità. E l'umanità è la nostra comunità ultima e definitiva.
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Lo spazio è stato dipinto di bianco per poi rivolgere lo sguardo all’esterno, dall’incontro con Marco, il capitano dalla barca, il navigare insieme e la conseguente scoperta di oggetti simulacri di storie condivise.

une lumière dans le ciel 
je crois

3
Alla mia domanda, egli ha risposto che sarebbe anzi felice di riceverti, te, un uomo che, pur essendo nato kafir, aveva saputo acquistare, con un atteggiamento imparziale verso tutti gli esseri, un'anima simile alla nostra”. Laggiù vengono chiamati kafir tutti gli stranieri di credenze diverse e in modo particolare tutti gli europei che, si pensa, vivono come bestie senza princìpi, e per i quali, interiormente, non c'è nulla di sacro***

Un viaggio nella relazione che vede nella parola kafir – l’infedele, lo straniero, lo sconosciuto ed il diverso incomprensibile – il terreno comune in cui ci ha portato Jaya per sperimentare la relazione con l’altro e con sé.

navigare nel vento
volare nell’acqua

* P. D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, 1976, Astrolabio - Ubaldini, Roma 
** Yehuda Berg, La kabbalah e il potere di cambiare ogni cosa, 2009, Tea, Milano
***Georges I. Gurdjieff, Incontri con uomini straordinari, 1977 Adelphi, Milano